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Addio a Emilio Fede, il giornalista che trasformò il telegiornale in spettacolo

Un giornalista controverso, amato e criticato, che ha segnato per vent’anni le notizie su TG4 — e che è scomparso il 2 settembre 2025 a 94 anni.

Il 2 settembre 2025, all’età di 94 anni, si è spento a Segrate, nella Residenza San Felice, Emilio Fede, storico direttore del TG4 e volto che ha attraversato oltre mezzo secolo di televisione. Con lui scompare una figura centrale, amata e criticata, che ha segnato un’intera stagione del giornalismo italiano.

Dopo gli inizi nella carta stampata, fra Il Momento e la Gazzetta del Popolo, Fede approda alla Rai, dove si afferma come inviato speciale e, dal 1981 al 1983, come direttore del TG1. La sua carriera prosegue a Mediaset, dove nel 1991 guida Studio Aperto e, dal 1992 al 2012, il TG4. Proprio in questa veste diventa uno dei volti più riconoscibili dell’informazione televisiva, capace di trasformare un telegiornale in un appuntamento quotidiano dal forte impatto narrativo.

Emilio Fede non è stato un semplice direttore: ha innovato profondamente il linguaggio dell’informazione televisiva. Memorabili la maratona di 18 ore sul dramma di Alfredino Rampi, che tenne milioni di italiani incollati allo schermo, e la copertura in diretta della Guerra del Golfo nel 1991. Episodi che mostrarono la sua capacità di unire cronaca, pathos e spettacolarità, aprendo la strada a una nuova concezione del telegiornale.

Accanto ai successi professionali, la biografia di Fede è segnata da episodi controversi. Indagini per gioco d’azzardo, vicende giudiziarie legate al cosiddetto “caso Ruby” e una condanna definitiva a 4 anni e 7 mesi hanno accompagnato gli ultimi anni della sua carriera. Ombre che hanno pesato sulla sua immagine pubblica, senza però cancellare il ruolo da protagonista che ebbe nella televisione italiana.

Alla sua morte ha sorpreso l’assenza di un omaggio pubblico da parte del TG4 e della famiglia Berlusconi, con cui aveva condiviso vent’anni di lavoro. Nessuna edizione speciale, nessun messaggio ufficiale: un silenzio che stride con la notorietà del personaggio e con il legame che lo aveva unito a Mediaset.

Diverso, invece, il tono della famiglia. Le figlie, Sveva e Simona, hanno ricordato il padre con affetto e gratitudine, sottolineando l’impegno, la passione e la dedizione che hanno caratterizzato tutta la sua vita professionale. I funerali si terranno nella chiesa Dio Padre di Milano 2, a Segrate, giovedì 4 settembre 2025.

Emilio Fede lascia dietro di sé un’eredità complessa. Da un lato, la sua capacità di innovare il linguaggio televisivo e di trasformare il telegiornale in spettacolo lo rendono un protagonista indiscusso della storia della tv italiana. Dall’altro, il giornalismo schierato, il legame stretto con la politica e le vicende giudiziarie lo rendono una figura controversa, difficile da inserire senza riserve fra le eccellenze italiane.

Amato o criticato, resta il fatto che Emilio Fede ha saputo incidere sul modo in cui l’Italia ha visto e vissuto la televisione per oltre mezzo secolo. Con la sua scomparsa si chiude un capitolo della nostra storia mediatica, fatto di luci e ombre, di innovazioni e contraddizioni.