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Alberto Re: In Memoria di un Grande Imprenditore e Anima Gentile

La notizia della scomparsa di Alberto Re ha gettato un’ombra di tristezza su chiunque lo abbia conosciuto. Un grande imprenditore, un amico fidato, per me un fratello maggiore e una persona per bene: così vogliamo ricordare lui, che ci ha lasciati ieri.

Alberto Re è stato una figura di spicco nel mondo degli affari, ma la sua eredità va ben oltre il successo aziendale. Nato con una visione imprenditoriale e una passione instancabile per il lavoro, Alberto con ciò che ha costruito ha influito positivamente su molte vite. La sua dedizione al successo aziendale era equilibrata da un cuore generoso e dalla volontà di condividere il suo successo con gli altri.

Per chi ha avuto la fortuna di chiamarlo amico, Alberto Re era molto più di un imprenditore di successo. Era il tipo di persona che si preoccupava sinceramente degli altri, che prestava un ascolto attento e che, con il suo sorriso caloroso, riusciva a trasmettere speranza anche nei momenti più difficili.

Come un fratello maggiore, Alberto ha guidato non solo nelle sale riunioni, ma anche nella vita quotidiana. La sua saggezza e la sua capacità di affrontare le sfide con calma e determinazione erano fonte di ispirazione per tutti coloro che lo circondavano. Ha instillato nei suoi cari un senso di resilienza e di responsabilità, rendendo ogni momento con lui una lezione di vita.

La sua gentilezza e generosità erano evidenti non solo nelle mura aziendali, ma anche nelle opere di beneficenza che sosteneva silenziosamente. Alberto Re credeva fermamente nella responsabilità sociale delle imprese e ha dedicato parte del suo successo a iniziative benefiche, contribuendo così a migliorare le comunità in cui operava.

La sua morte rappresenta una perdita non solo per il mondo degli affari, ma per tutte le persone che hanno avuto il privilegio di conoscerlo. Mentre piangiamo la sua scomparsa, è importante ricordare l’eredità di benevolenza e integrità che ha lasciato dietro di sé.

Oggi, onoriamo la memoria di Alberto Re riflettendo sulle lezioni di vita che ci ha insegnato: la passione per il lavoro, la gentilezza verso gli altri e la capacità di trasformare il successo personale in un’opportunità di dare. Che la sua anima possa riposare in pace, e che il suo esempio continui a ispirare generazioni a venire.

Un caro saluto dal tuo amico e fratello più giovane Gian Andrea

Luglio 2023 il nostro impegno per questo mese

25 Maggio Pensiero del giorno

La cessione del credito per i vari Bonus Novità 2022

Iniziamo a scoprire che Cos’è la cessione del credito

L’agevolazione del Superbonus 110% e degli altri Bonus prevedono la possibilità di recuperare la detrazione nella dichiarazione dei redditi (Modello 730 e Modello Redditi) oppure di optare per contributo anticipato sotto forma cessione del credito o di sconto in fattura.

La cessione del credito è un accordo grazie al quale il creditore trasferisce il proprio diritto di credito a un terzo soggetto, che a sua volta lo riscuoterà dal debitore. Per quanto riguarda i lavori di riqualificazione energetica o ristrutturazione nei confronti delle case ad essere ceduto è il credito d’imposta. Si tratta di un credito verso lo Stato con cui si possono compensare i debiti e ridurre le imposte dovute

sommario

Come si effettua la cessione del credito?

Chi può usufruire della cessione del credito?

Quanto costa la cessione del credito?

Che differenza c’è tra sconto in fattura e cessione del credito?

Non sai come ottenere il tuo Bonus?

Come comunicare all’Agenzia delle Entrate la cessione del credito?

Quando si vede il credito sul cassetto fiscale?

Chi non ha capienza può cedere il credito?

Le novità 2022

Decreto Aiuti bis

Come si effettua la cessione del credito?

Per effettuare la cessione del credito in primis bisogna contattare un professionista che si dovrà occupare di redigere la documentazione e preparare le asseverazioni tecniche. Inoltre bisognerà richiedere un visto di conformità ad un intermediario.  La disciplina introdotta dal decreto antifrodi si applica alle comunicazioni trasmesse in via telematica all’Agenzia delle Entrate a partire dal 12 novembre 2021

Il tecnico asseveratore, incaricato di compilare l’asseverazione Superbonus, deve possedere i seguenti requisiti (art. 2 del DM «Asseverazioni»): essere un tecnico abilitato alla progettazione di edifici e impianti, iscritto/a al proprio ordine professionale o collegio, libera professione.

Per gli interventi di valore inferiore a 10.000 euro, effettuati su singoli immobili o condomini, ad esclusione del bonus facciate, non viene richiesto né il visto di conformità sulla documentazione né l’asseverazione del tecnico. Allo stesso modo non è necessario per le opere classificate come “edilizia libera” dalla normativa edilizia di riferimento.

Il secondo passo è quello di scegliere il soggetto a cui cedere il credito d’imposta. Secondo il decreto correttivo al “Sostegni ter” la cessione del credito può essere effettuata in maniera libera, e successivamente per altre due volte (tre con il decreto bollette 2022) a banche e intermediari finanziari.

Il terzo passo riguarda l’invio della comunicazione all’Agenzia delle Entrate. La comunicazione deve essere invita entro il 16 marzo dell’anno successivo in cui sono state introdotte le spese di ristrutturazione.

A partire dal 1° maggio l’Agenzia delle entrate attribuisce un codice univoco al credito d’imposta ceduto in sede di prima comunicazione della cessione e non sono ammessi cessioni parziali.

Chi può usufruire della cessione del credito?

Possono usufruire della cessione del credito i soggetti che:

Come previsto dall’articolo 121 del decreto Rilancio, modificato dalla legge di bilancio 2021, i soggetti che:

negli anni 2020, 2021 e 2022 sostengono spese per gli interventi ammessi al Superbonus

negli anni 2020 e 2021 effettuano spese per gli ulteriori interventi indicati al comma 2 dell’art. 121 (interventi di recupero del patrimonio edilizio, interventi di efficienza energetica o antisismici, interventi di recupero o restauro della facciata degli edifici esistenti, installazione di impianti fotovoltaici o di colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici)

La cessione può essere disposta in favore:

di istituti di credito e intermediari finanziari.

di altri soggetti (persone fisiche, anche esercenti attività di lavoro autonomo o d’impresa, società ed enti)

dei fornitori di beni e servizi necessari alla realizzazione degli interventi

Quanto costa la cessione del credito?

La cessione del credito non è mai a costo zero. Le banche e gli intermediari riconoscono in genere circa l’80% del valore nominale. Per questo se il proprietario dispone di tutta la liquidità necessaria a volte si può optare per la detrazione in dichiarazione dei redditi.

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Che differenza c’è tra sconto in fattura e cessione del credito?

In alternativa alla cessione del credito è possibile richiedere anche lo sconto in fattura in alternativa al primo, questa consiste in un abbattimento immediato del costo dei lavori direttamente dalla ditta che li esegue, corrispondente alla percentuale della detrazione che altrimenti viene applicata in dichiarazione.

Se ad esempio il contribuente decide per lo sconto su dei lavori detraibili col bonus ristrutturazioni al 50%, ecco che lo sconto corrispettivo in fattura sarebbe appunto del 50%.

Come comunicare all’Agenzia delle Entrate la cessione del credito?

Per comunicare la cessione del credito devi collegarti alla piattaforma della cessione del credito dell’Agenzia delle Entrate.

Entro cinque giorni dall’invio della comunicazione viene rilasciata una ricevuta di accettazione o di scarto della richiesta. Entro il giorno cinque del mese successivo a quello di invio, si può annullare la comunicazione o presentare una sostitutiva.

L’Agenzia delle entrate, entro cinque giorni lavorativi dall’invio della comunicazione della cessione del credito, se rileva profili di rischio, può sospendere per massimo 30 giorni gli effetti della cessione del credito ed effettuare i relativi controlli.

Saranno effettuati anche controlli successivi, avvalendosi delle segnalazioni delle altre amministrazioni sulla veridicità delle asseverazioni e dei dati in possesso dell’Agenzia, anche per evitare duplicazioni di benefici, con l’utilizzo delle detrazioni da parte dei contribuenti che hanno già optato per la cessione.

Nel caso di interventi effettuati sulle parti comuni di un edificio, la comunicazione dell’opzione deve essere inviata, sempre esclusivamente in via telematica, avvalendosi solo dei canali telematici dell’Agenzia delle entrate, dall’amministratore di condominio o dal condomino incaricato direttamente oppure avvalendosi di un intermediario.

Nel caso in cui l’intervento effettuato sulle parti comuni sia ammesso al Superbonus, la comunicazione dell’opzione deve essere inviata dal soggetto che rilascia il visto di conformità.

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Quando si vede il credito nel cassetto fiscale?

I crediti accettati sono visibili anche nel cassetto fiscale del cessionario (il cessionario è il soggetto a cui viene ceduto il credito) e possono essere utilizzati, da subito, in compensazione tramite il modello F24, indicando il codice tributo e l’anno di riferimento (se uguale o inferiore all’anno corrente).

Chi non ha capienza può cedere il credito?

SI! restate tranquilli ! L’Agenzia delle Entrate ha ammesso la cessione del credito di imposta per i soggetti “incapienti” ossia per i soggetti che non hanno capienza di imposta per potere beneficiare dello sconto per via delle detrazioni fiscali IRPEF.

Le novità 2022

Con l’approvazione del decreto Aiuti bis è stata introdotta la possibilità per le banche di cedere il credito a qualsiasi correntista, sempre e quando non rientri nella categoria di “utente o consumatore”. Inoltre questa novità vale anche per i crediti ceduti prima dell’entrata in vigore del decreto Aiuti.

Decreto Aiuti bis

Ma l’ultima novità riguarda il decreto Aiuti bis. Un emendamento approvato dal Senato infatti ha sciolto il nodo che riguarda la responsabilità in solido dei concessionari del credito. La responsabilità esiste solo in caso di dolo e colpa grave.

Ma attenzione: per le cessioni dei bonus fiscali diversi dal superbonus 110 effettuate prima del 21 novembre 2021 (entrata in vigore del decreto antifrode) la responsabilità è esclusa solo in caso di presentazione di un’asseverazione di un tecnico anche se ex post, ora per allora

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    Outsourcing- Esternalizzare, la nuova frontiera della ripresa

    Entriamo nel merito senza Preamboli

    Che cosa è l’Outsourcing del personale?

    La gestione del personale all’interno di un’azienda consiste nell’insieme di politiche, pratiche e sistemi impiegati per gestire i comportamenti e le prestazioni del personale. Il capitale umano ha un ruolo sempre più rilevante all’interno delle imprese, che spesso ruotano attorno alle persone che vi lavorano, alle loro competenze e alla capacità di contribuire al raggiungimento degli obiettivi di impresa. Gestire il personale in maniera efficace significa influire in maniera positiva sulla prestazione dell’intera organizzazione in termini di stabilità e di produttività. 

    Il management del personale ha il compito di ricercare, formare, gestire e amministrare le risorse umane dell’azienda. Si tratta di una mansione sempre più determinante, visto che il fattore umano è diventato fondamentale nella ridefinizione dei processi aziendali: il personale deve essere coinvolto attivamente nei processi produttivi e deve essere adeguatamente formato per supportare i continui cambiamenti aziendali. Le stesse strutture dell’impresa potrebbero subire degli aggiustamenti in modo da valorizzare le competenze disponibili. 

    Outsourcing – Esternalizzare il personale non vuole dire cedere il proprio ramo di azienda o il personale ad altri, ma è semplicemente cedere ad una società esterna il “carico” del proprio personale.

    Tu avrai sempre le persone che hai formato negli anni, non le perderai mai, ma cedendo il personale esternamente e ricollocando la tua forza lavoro interna , con un contratto di gestione lavoro con un fornitore unico, non seguirai più tutte le incombenze amministrativo fiscali , ma dovrai pagare unicamente una fattura oraria ben stabilita contrattualmente con chi ti darà la forza lavoro, senza dovere ricorrere a Cooperative, che sarebbero molto limitative per te.

    Perché le aziende scelgono l’esternalizzazione della gestione delle risorse umane

    I servizi di outsourcing proposti da Studio Magnani sono strategici per quelle aziende che desiderano ottimizzare le risorse e ridurre i costi di gestione del personale, restando altamente competitivi. La gestione delle risorse umane è sempre più un fattore determinante per raggiungere gli obiettivi prefissati, ma richiede delle competenze specifiche e spesso mancano le risorse HR interne o non si ha abbastanza tempo a disposizione per affrontare questa attività nel miglior modo possibile.

    Esternalizzare, la nuova frontiera della ripresa?

    Esternalizzare la gestione delle risorse umane assicura vantaggi importanti all’azienda, che nell’outsourcing può vedere una grande àncora di salvezza nella ricerca e selezione dei candidati, nella loro amministrazione e valutazione, nella loro formazione e non solo. L’Human Resources Outsourcing permette alla tua impresa di concentrarsi sul business di riferimento e di delegare ad esperti del settore la gestione di processi non strettamente legati ai prodotti o ai servizi che generano profitto.

    Esternalizzare la gestione delle risorse umane?

    I vantaggi dell’Outsourcing Human Resource

    La gestione del personale in outsourcing permette di affrontare al meglio questo specifico settore d’azienda e risulta la scelta corretta per le aziende che guardano al futuro e che pretendono la massima professionalità. Usufruendo dei servizi di Outsourcing Human Resource si possono esternalizzare svariate attività, riuscendo così a supportare al meglio i dipendenti e a sfruttare in maniera ottimale tutta la forza lavoro a disposizione.

    Una delle attività principali è la attività di amministrazione (noto in inglese come administration process outsourcing). Si tratta di tutti quei processi di supporto amministrativo del personale come ad esempio l’elaborazione di buste paghe e payroll, la gestione delle presenze dei lavoratori, adempimenti di legge e altro.

    un altra attività è la Valutazione del personale (noto in inglese come training process outsourcing). In questo caso l’esperto della gestione delle risorse umane svolge una funzione di supporto effettuando attività di valutazione del rendimento del personale, ma anche formazione, tutoraggio, gestione e reperimento dei fondi.

    Studio Magnani gestione delle risorse umane in outsourcing

    Il supporto per le aziende

    Studio Magnani gestione delle risorse umane in outsourcing: il supporto per le aziende

    Il fornitore di Outsourcing Human Resource adempie alle varie attività con la massima efficienza, offrendo un’ampia serie di competenze, che spaziano dall’ambito psicologico a quello economico, passando per affinità comunicative, organizzative e digitali. La gestione del personale in outsourcing assicura anche risparmio e flessibilità degli oneri operativi.

    La riduzione dei costi del lavoro è uno dei punti di forza e uno dei vantaggi più rilevanti ma vanno considerati anche la riduzione delle inefficienze dovute all’inserimento di personale non idoneo, la semplificazione aziendale, la possibilità di usufruire di risorse qualificate per specifiche esigenze, la riduzione degli sprechi di tempo.

    Affidandoti ai nostri esperti nei servizi di Human Resource Outsourcing, la tua azienda potrà sviluppare dei piani strategici mirati per la gestione delle risorse umane, recuperando così del tempo fondamentale per poterti concentrare sulle attività strategiche della tua impresa, risultando più competitivo e lanciato verso l’ottimizzazione del business di riferimento.

    Gestione personale in outsourcing: la proposta completa di Studio Magnani HRO Human Resource Outsourcing

    Studio Magnani HRO è la risposta affidabile alla necessità di programmare e gestire lo sviluppo delle risorse umane all’interno delle aziende clienti. La proposta dei nostri servizi è variegata, pensata per soddisfare le esigenze di chi si affida alla nostra professionalità per la gestione delle risorse umane.

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      Imprese turistiche e alberghiere Contributi a fondo perduto per la transizione ecologica

      Imprese turistiche e alberghiere Contributi a fondo perduto per la transizione ecologica dal Ministero del Turismo

      – Aperto –

      Data Scadenza 31/10/2022

      Descrizione

      Ministero del Turismo. Fondo pratiche sostenibili. Finanziamento a fondo perduto a sostegno della transizione ecologica del settore turistico ed alberghiero.
      Il bando ha ad oggetto la concessione di contributi a fondo perduto volti a favorire la transizione ecologica del settore turistico ed alberghiero, incentivando scelte imprenditoriali a minor impatto ecologico, con particolare riguardo alla sostituzione dei set di cortesia monouso con set realizzati con materiali biodegradabili e compostabili.

      Rivolto a :

      Impresa Avviata
      Settore : Servizi, No-Profit, Turismo

      Attivo nelle seguenti Regioni :

      Abruzzo, Basilicata, Calabria Campania Emilia-Romagna Friuli-Venezia Giulia Lazio Liguria Lombardia Marche Molise Piemonte Puglia Sardegna Sicilia Toscana Trentino-Alto Adige Umbria Valle d’Aosta Veneto

      Beneficiario

      Chi sono i beneficiari dell’agevolazione?

      Sono beneficiari delle risorse del Fondo pratiche sostenibili i soggetti titolari di strutture turistiche ed alberghiere, esercenti attività ricettiva, a carattere imprenditoriale.

      I soggetti beneficiari devono svolgere, in via prevalente, attività di impresa riferita ai codici ATECO indicati di seguito: 

      • 55.10.00 ALBERGHI
      • 55.20.10 VILLAGGI TURISTICI
      • 55.20.20 OSTELLI DELLA GIOVENTÙ
      • 55.20.30 RIFUGI DI MONTAGNA
      • 55.20.40 COLONIE MARINE E MONTANE
      • 55.20.51 AFFITTACAMERE PER BREVI SOGGIORNI, CASE ED APPARTAMENTI PER VACANZE, BED AND BREAKFAST, RESIDENCE
      • 55.20.52 ATTIVITÀ DI ALLOGGIO CONNESSE ALLE AZIENDE AGRICOLE
      • 55.23. 5 ATTIVITÀ AGRITURISTICHE
      • 55.30.00 AREE DI CAMPEGGIO E AREE ATTREZZATE PER CAMPER E ROULOTTE
      • 55.90.20 ALLOGGI PER STUDENTI E LAVORATORI CON SERVIZI ACCESSORI DI TIPO ALBERGHIERO

      Agevolazione

      Quali sono le agevolazioni previste dal bando?

      Contributi a fondo perduto in misura direttamente proporzionale all’importo complessivo della spesa sostenuta, comunque non inferiore ad euro 5.000,00, riconoscendo, nei limiti delle disponibilità di cui all’articolo 1, un contributo pari ad euro 500,00 per ogni 5.000,00 euro di spesa.

      Il bando dispone di una dotazione finanziaria pari ad euro 1.000.000,00.

      Scadenza

      Quali sono i termini di presentazione delle domande

      Le domande di aiuto possono essere presentate fino alle ore 12:00 del 31 ottobre 2022, salvo esaurimento della dotazione finanziaria.

      Interventi ammessi

      Quali sono i progetti finanziabili?

      Sono spese ammissibili le spese effettuate per l’acquisto di strumenti ed accessori, realizzati con materiali biodegradabili e compostabili, funzionali all’esercizio dell’attività di impresa, ivi compresi i set di cortesia. I beni indicati devono essere corredati da supporti tecnico-informativi recanti le caratteristiche e la composizione dei prodotti, ai fini della sensibilizzazione dell’utente al loro utilizzo consapevole.

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        Trasformazione digitale 4.0 Contributi fino al 60%

        Investimenti sostenibili 4.0 Contributi fino al 60% per la trasformazione digitale

        – Aperto –

        Data Inizio 18/05/2022

        Data Scadenza 31/12/2022

        Descrizione

        Ministero dello Sviluppo Economico
        Investimenti Sostenibili 4.0
        Incentivo per favorire la trasformazione digitale delle Pmi attraverso programmi che prevedono la realizzazione di investimenti innovativi, sostenibili e con contenuto tecnologico elevato e coerente al Piano Nazionale Transizione 4.0.

        Rivolto a :

        Impresa Avviata
        Settore : Industria (4.0 Ammodernamento) , Artigianato, Industria , Servizi/No-Profit

        Attivo nelle seguenti Regioni :

        Abruzzo, Basilicata, Calabria Campania Emilia-Romagna Friuli-Venezia Giulia Lazio Liguria Lombardia Marche Molise Piemonte Puglia Sardegna Sicilia Toscana Trentino-Alto Adige Umbria Valle d’Aosta Veneto

        Beneficiario

        A chi è rivolto il bando?

        Micro e PMI che esercitano attività ricomprese nelle attività manifatturiere e servizi alle imprese.   
        Le imprese devono trovarsi in regime di contabilità ordinaria e disporre di almeno due bilanci approvati e depositati.   
        Le imprese individuali e le società di persone devono disporre di almeno due dichiarazioni dei redditi presentate.

        Sono ammesse le attività manifatturiere, ad eccezione delle attività connesse ad alcuni settori caratterizzati da limitazioni derivanti dalle disposizioni europee di riferimento (siderurgia; estrazione del carbone; costruzione navale; fabbricazione delle fibre sintetiche; trasporti e relative infrastrutture; produzione e distribuzione di energia, nonché delle relative infrastrutture) o a programmi di investimento che, arrecando un danno significativo agli obiettivi ambientali definiti a livello europeo, non garantiscono il rispetto del principio DNSH (Do No Significant Harm, “non arrecare un danno significativo”).

        Agevolazione

        Quali sono le agevolazioni previste?

        Contributo in conto impianti:
        – per i programmi di investimento da realizzare nelle zone A ricadenti nei territori delle regioni Calabria, Campania, Puglia, Sicilia, il contributo massimo è pari al 60% delle spese ammissibili per le imprese di micro e piccola dimensione e al 50% per le imprese di media dimensione;   
        – per i programmi di investimento da realizzare nelle zone A ricadenti nei territori delle regioni Basilicata, Molise e Sardegna, il contributo massimo è pari al 50% delle spese ammissibili per le imprese di micro e piccola dimensione e al 40% per le imprese di media dimensione;   
        – per i programmi di investimento da realizzare nelle zone diverse dalle zone A, il contributo massimo è pari al 35% delle spese ammissibili per le imprese di micro e piccola dimensione e al 25% per le imprese di media dimensione.

        Le agevolazioni sono concesse, ai sensi e nei limiti di quanto previsto dalla sezione 3.13 del Temporary framework, nella forma del contributo in conto impianti, a copertura di una percentuale nominale massima delle spese ammissibili determinata in funzione del territorio di realizzazione dell’investimento e della dimensione delle imprese beneficiarie.

        A copertura della quota di investimenti non assistita dal contributo diretto alla spesa e dall’eventuale quota di mezzi propri o risorse messe a disposizione dagli operatori economici, e’ prevista la concessione di finanziamenti agevolati con durata fino a quindici anni, comprensivi di un periodo di preammortamento massimo di trentasei mesi, nei limiti delle risorse disponibili

        Scadenza

        Quali sono i termini per la presentazione delle domande?

        Domande presentabili fino ad esaurimento fondi.

        Con decreto del 18 maggio 2022 è stata disposta, a seguito dell’avvenuto esaurimento delle risorse finanziarie, la chiusura dello sportello per la presentazione delle domande di agevolazione per le aree del Mezzogiorno.

        E’ ancora attivo lo sportello destinato alle altre regioni del Centro-Nord.

        Interventi ammessi

        Quali sono i progetti finanziabili?

        I programmi di investimento devono:

        • prevedere l’utilizzo delle tecnologie abilitanti afferenti al piano Transizione 4.0. e l’ammontare di tali spese deve risultare preponderante rispetto al totale dei costi ammissibili del programma
        • essere diretti all’ampliamento della capacità alla diversificazione della produzione, funzionale a ottenere prodotti mai fabbricati in precedenza o al cambiamento fondamentale del processo di produzione di un’unità produttiva esistente ovvero alla realizzazione di una nuova unità produttiva
        • essere realizzati presso un’unità produttiva localizzata nel territorio nazionale
        • rispettare le seguenti soglie di importo delle spese ammissibili:
          • nel caso di programmi di investimento da realizzare nelle Regioni Molise, Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia e Sardegna, spese ammissibili non inferiori complessivamente a 500 mila euro e non superiori a 3 milioni di euro e, comunque, all’80% del fatturato dell’ultimo bilancio approvato e depositato
          • nel caso di programmi di investimento da realizzare nelle Regioni Abruzzo, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Toscana, Trentino Alto-Adige, Umbria, Valle d’Aosta e Veneto, spese ammissibili non inferiori complessivamente a un milione di euro e non superiori a 3 milioni di euro e, comunque, all’80% del fatturato dell’ultimo bilancio approvato e depositato
        • essere avviati successivamente alla presentazione della domanda
        • prevedere un termine di ultimazione non successivo a dodici mesi dalla data del provvedimento di concessione delle agevolazioni.

        Per i programmi caratterizzati da un particolare contenuto di sostenibilità, sono previsti specifici criteri di valutazione, che consentono all’impresa proponente di conseguire un punteggio aggiuntivo nell’ambito dell’attività di valutazione dell’istanza prevista per l’accesso alle agevolazioni.

        Importo delle spese ammissibili da 500.000€ a 3.000.000€.

        Sono spese ammissibili:

        1. macchinari, impianti e attrezzature
        2. opere murarie, nei limiti del 40% del totale dei costi ammissibili
        3. programmi informatici e licenze correlati all’utilizzo dei beni materiali di cui alla lettera a)
        4. acquisizione di certificazioni ambientali

        Per i progetti di investimento volti al miglioramento della sostenibilità energetica dell’impresa, sono, inoltre, ammissibili le spese aventi ad oggetto servizi di consulenza diretti alla definizione della diagnosi energetica, nei limiti del 3% dell’importo complessivo delle spese ammissibili e a condizione che l’effettuazione della diagnosi non costituisca un adempimento obbligatorio per l’impresa ai sensi della normativa di riferimento.

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          Antiriciclaggio disposizioni

          La legge di stabilità 2016 prevede l’aumento della soglia per le transazioni contanti (resta invariato invece l’attuale limite per l’emissione di assegni trasferibili) e la soppressione delle norme che hanno riguardato il pagamento dei canoni di locazione e la filiera dei trasporti su strada.

          Sono molte le novità in materia di antiriciclaggio contenute nella legge di stabilità 2016 e che hanno effetto dal 1° gennaio 2016.

          La prima è certamente quella che interviene nell’art. 49 comma 1 del D. Lgs. 21.11.2007 n. 231 e che aumenta da € 999,99 a € 2.999,99 il limite oltre il quale è vietato il trasferimento, a qualunque titolo, tra soggetti diversi, di:

          • denaro contante;
          • libretti di deposito bancari o postali al portatore;
          • titoli al portatore in euro o valuta estera.

          La disposizione di cui sopra, intervenendo solo sul comma 1 dell’art. 49 del D. Lgs. 231-2007, lascia sorprendentemente al vecchio limite di € 999,99 la somma massima che può essere pagata con un assegno trasferibile. Infatti, non è cambiato il comma 5 dell’art. 49 che prevede che “gli assegni bancari e postali emessi per importi pari o superiori a € 1.000 devono recare l’indicazione del nome o della ragione sociale del beneficiario e la clausola di non trasferibilità”.

          Inoltre, al comma 904 della predetta legge di stabilità, viene precisato che resta fermo per le pubbliche amministrazioni l’obbligo di procedere al pagamento, mediante l’utilizzo di strumenti telematici, di stipendi, pensioni e emolumenti a qualsiasi titolo erogati, di importo superiore a € 1.000.

          Quindi, diversamente dal passato, dal 1° gennaio 2016 esistono due limiti diversi per le transazioni in contanti e per l’emissione di assegni bancari e postali, trasferibili.

          Inoltre è stato previsto che per il servizio di rimessa del denaro che interessa gli Istituti di pagamento la soglia è di € 1.000.

          Un’altra variazione in aumento riguarda gli sportelli cambia-valute. Per la negoziazione a pronti di mezzi di pagamento in valuta, svolta dai predetti soggetti autorizzati, il limite aumenta dai precedenti € 2.500 a € 3.000.

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